martedì 12 agosto 2014

#12 finally here!

Non aggiorno da un bel po'.. Ma questo post è dovuto! Oggi è il tanto atteso giorno della partenza. Sono troppo scossa emotivamente per concentrarmi sulle mie capacità letterarie quindi mi limiterò a raccontare la giornata. 
Dunque, forse è meglio iniziare da ieri. Come sempre mi sono ridotta all'ultimo per la preparazione della valigia e potete immaginare quanto questo crei panico se si deve partire per 10 lunghi mesi. Solo io, testarda come sempre, non l'avevo previsto. Giornata piuttosto disastrosa quella di ieri, io e mamma ci siamo svegliate alle 8 (da ricordare che la sera prima ero tornata a casa alle 4) e dalla casa di villeggiatura ci siamo spostate nella casa in città per iniziare a sistemare qualcosa. Prendere i vestiti e spostarli dall'armadio alla valigia non è stato per niente faticoso, il problema si è creato nel momento in cui era giunta l'ora di chiudere la valigia. Ci siamo sedute, coricate, l'abbiamo messa a terra, ci abbiamo saltato sopra ma NIENTE, non c'era modo per chiuderla. Pazienza, avrei dovuto togliere qualche vestito. Ma la valigia si è ribellata alle nostre violenze rompendosi e gettando via tutti i vestiti. Solo in quel momento abbiamo capito che era giunto il momento di preoccuparsi, bisognava fermarsi e pensare cosa fare. Era domenica, trovare un'altra valigia non sarebbe stato semplice, ma fortunatamente vicino casa c'è un ottimo centro commerciale (e della mia salvezza). Valigia nuova, una non basta, torniamo al centro commerciale e ne prendiamo un'altra.

Di sera sono venuti alcuni amici a casa per salutarmi e darmi un bacino, invece altre persone non si sono degnate neanche di mandare un messaggio. Tempo fa, quando anche io passavo le mie giornate leggendo blog di exchange non credevo fosse vero quando dicevano che l'esperienza fa anche da "seleziona amici". Bene, voi non fate il mio errore e CREDETECI. Dopo aver salutato quelle buone anime dei miei amici credevo che la giornata fosse finita ma ogni volta che mi muovevo per casa mi accorgevo che mancava ancora qualcosa da mettere in valigia. Questo stress è finalmente finito verso la mezzanotte, quando finalmente mi sono messa a letto. L'ultima notte nel mio lettino, lo so cosa starete pensando.. Ma come ha fatto a dormire? Troppi pensieri, troppe ansie, troppe lacrime. No ragazzi, vi sbagliate perché ho dormito come un angioletto. Sveglia puntata alle 4, mi sveglia il mio ragazzo (che ha dormito a casa mia), lui aveva già caricato in macchina le valigie, mio padre era già andato a prendere i miei nonni e mia madre cercava di svegliare invano i miei fratelli. Il momento più brutto è ovviamente all'aeroporto, quando si deve necessariamente andare ai controlli, quando si sta per perdere il volo e non ci si vuole separare dai propri familiari. Abbiamo pianto tutti, mio fratello singhiozzava, il mio ragazzo si nascondeva, mia madre mi abbracciava, i miei nonni cercavano di apparire forti, ma abbiamo pianto tutti. E poi sono andata, ho fatto i controlli e ho detto addio alla mia vita, anzi "arrivederci". Ho continuato a piangere, pur trattenendo le lacrime, finché non sono salita in aereo. Le ragazze già partite l'avevano detto, appena sali in aereo tutto passa. Avevano ragione, tutto è passato, almeno per il momento. Ho preso il primo volo per Venezia, ero seduta davanti ad un bambino pestifero che non ha fatto altro che piangere. Fortunatamente avendo dormito solo 4 ore non ho avuto problemi a prendere sonno. Il volo è durato pochissimo e arrivata a Venezia ho subito dovuto fare i controlli per Atlanta, ho bevuto un cappuccino al volo e sono subito andata al gate. Dopo una decina di minuti che ero seduta aprono l'imbarco, mi metto subito in fila e raggiungo il mio posto. L'aereo è veramente bello, c'è il wi fi, la presa per caricare il telefono, sedili spaziosi, portano in continuazione cose da mangiare o da bere. Credo di non aver mai viaggiato con una compagnia aerea così bella.

Ma ecco il colpo di scena, improvvisamente spunta quello che io ho preso come un segno mandato da Dio, il mio angelo custode! Ovvero un'exchange student di nome Giulia che come me va in Colorado e che giusto giusto ha il posto accanto a mio. Giuro che con tre scali e due aeroporti enormi io non avrei sopravvissuto senza di lei! Siamo state tutto il viaggio insieme, l'aeroporto di Atlanta è bellissimo! Enormemente stupendo, mi sono innamorata! L'unica cosa insopportabile era l'odore nauseante di cibo schifosamente americano!

Ci separiamo all'aeroporto di Atlanta, lei prende il volo per Denver e io quello per Colorado Springs. Il terzo volo è stato bruttissimo, stavo morendo di freddo e neanche con una felpa e una coperta riuscivo a riscaldarmi! Non vedevo l'ora che finisse, non ho chiuso un occhio, ho dormito solo un'oretta sul viaggio più lungo. Arrivata a Colorado springs c'erano il mio local coordinator con sua moglie, la famiglia al completo e Moe, un ragazzo arabo che studia in Utah e che per ora sta da loro.

Ero stanchissima, siamo andati in macchina dopo aver scattato qualche foto e abbiamo fatto un piccolo giro in auto. Arrivata a casa ho mangiato, anche se era veramente tardi e non avevo assolutamente fame. Poi ho dato alla famiglia i regali, ho disfatto le valigie e finalmente sono a letto, stanca come non mai. That's all forks! 

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